N° 96
1.
La
ragazza dai capelli color rame e gli occhi di smeraldo indossa un’attillata
tuta bianca che aderisce alle sue forme come se ci fosse disegnata sopra.
Appena sopra il seno sinistro è impressa la silhouette di un ragno nero. In
questo momento è sdraiata sul tetto di un edificio di Washington D.C., la
Capitale degli Stati Uniti, imbracciando un fucile da cecchino Dragunov SVU-A di fabbricazione russa equipaggiato con
proiettili 7.62×54mmR modificato per colpire il bersaglio da
oltre 1.500 metri.
Il vero nome della ragazza è Olga Nikolaievna Derevkova, ma nella
comunità dei servizi segreti è nota con il nome in codice di Vedova Bianca ed è
la migliore eliminatrice, un eufemismo per assassina,
del F.S.B.,[1] il
servizio di sicurezza interna della Federazione Russa. iIn
questo momento il suo mirino telescopico sta inquadrando una finestra
dell’edificio che ospita la sede della divisione americana dello S.H.I.E.L.D. e
per la precisione la testa di un giovanotto biondo con gli occhi azzurri che
indossa la tipica divisa della famosa agenzia per il mantenimento della pace
mondiale ma di colore verde invece che azzurro.
Da
che ha superato i severi esami della Stanza Rossa, Jonathan Juniper
è stato il suo unico fallimento,[2]
ora intende rimediare a quell’errore. Il suo indice destro si contrae sul
grilletto ed il colpo parte.
In
quell’esatto momento echeggia una detonazione ed un proiettile colpisce la
canna del fucile che sfugge di mano alla Vedova Bianca.
La
ragazza si gira di scatto rotolando sul tetto mentre nelle sue mani appaiono
quasi dal nulla due revolver OTs-38 Stechkin.
Davanti a lei sta in piedi un uomo che
indossa un costume rosso e nero con gli occhi coperti da grandi occhiali dalla
montatura nera e lenti a specchio rosse. Dalla cintura pendono due fondine, una
per coscia, al momento quella di destra è vuota perché la pistola che conteneva
è saldamente nella corrispondente mano del nuovo venuto che le sorride dicendo:
-Mi dispiace, ma non potevo fartelo fare: a noi
Juniper serve vivo, almeno per il momento e poi non
potevo correre il rischio che tu ammazzassi anche Laura Brown, mi capisci?-
La
sola risposta di Olga Nikolaievna è sparare contro il
suo avversario.
Il proiettile sfonda il
vetro teoricamente antiproiettile della finestra dell’ufficio di Jonathan
“Junior” Juniper mancando la sua testa per un soffio.
-A terra!- intima l’Agente dello S.H.I.E.L.D.
Laura Brown.
Invece
di darle retta, la donna conosciuta come Capitan balza senza esitare oltre la
finestra.
-Ma è impazzita?- chiede Juniper.
-No, è Capitan America.- replica Falcon
gettandosi fuori a sua volta.
L’ufficio
dell’editore del Daily Bugle
e delle altre pubblicazioni della Jameson Publishing
Corporation è decisamente affollato. Oltre a J. Jonah Jameson
ci sono, infatti: Joseph “Robbie” Robertson, direttore del Daily
Bugle, Charlie Snow, direttore del settimanale Now e perfino Tracy Burke, direttrice della rivista
“Donna”, tutti intenti ad ascoltare il resoconto del fotoreporter Frank
Gianelli affiancato dalla giornalista di Now Joy Mercado.
-E così Karla Sofen, Moonstone, lavorerebbe per Henry Peter Gyrich,
il Consigliere del Presidente per gli Affari Superumani.- borbotta, infine, Jameson -Questo non prova molto. So che quella donna ha
ricevuto una specie di amnistia per tutti i suoi reati dopo che ha aiutato le
autorità a sgominare il Consorzio Ombra,[3]
quindi, per quanto ne sappiamo, è tutto in regola e lei si è rimessa sulla
retta via.-
-Lo chiami istinto, Mr. Jameson…-
replica Gianelli -… ma io sento che c’è qualcosa di più sotto, qualcosa di poco
limpido.-
-Conosco, Frank e tendo a fidarmi del suo
istinto.- interviene Tracy Burke.
-Mmf. Tu che ne dici,
Robbie?-
-Anch’io sento puzza di bruciato.- risponde
Robertson -Karla Sofen non mi pare un’anima in cerca
di redenzione almeno da come la descrive Gianelli. Se Gyrich
sta combinando qualcosa di illegale, credo sia nostro dovere accertarcene ed
informare il pubblico.-
-Ne uscirebbe un bell’articolo, anzi una serie…
su Now e sul Bugle.-
incalza Charlie Snow -Non possiamo farci sfuggire l’occasione.-
-Mmf… va bene,.-
replica Jameson -Ma voglio dei risultati entro la
settimana. Per esempio, l’identità di quella misteriosa Agente Zero di cui hai
sentito parlare. Sono stato chiaro, Gianelli?-
-Chiarissimo, signore.- risponde il reporter.
2.
Per qualche istante
Capitan America fluttua nel vuoto in caduta libera poi tende le mani ad
afferrare una delle tre aste di bandiera parallele poco sotto la finestra da
cui è saltata. Oscilla per qualche istante poi lascia la presa e si lascia
cadere giù. Compie una serie di capriole per rallentare la discesa, atterra
sulla tettoia sopra l’ingresso della palazzina e da lì salta a terra, poi
comincia a correre.
È
abbastanza sicura di sapere chi ha sparato ma perché ha sbagliato il colpo? Da
quel che sa della Vedova Bianca, non è tipo da sbagliare la mira. Deve essere
accaduto qualcosa e lei vuole scoprire cosa a tutti i costi, ammesso e non
concesso che una volta raggiunto il luogo dello sparo ci trovi ancora qualcuno.
I
proiettili sparati dalle pistole della Vedova Bianca raggiungono Bravo in pieno
petto e lui cade all’indietro con un gemito. La ragazza si alza di scatto e si
avvicina all’uomo a terra. Qualcosa non
la convince: sa di averlo colpito in pieno, quindi, dov’è il sangue?
-Sorpresa!- esclama improvvisamente Bravo
alzando la testa.
Le
afferra una caviglia e le fa perdere l’equilibrio poi le è addosso, le ginocchia
contro lo sterno, le mani a stringerle i polsi.
-Di solito sono più gentile con una bella
ragazza come te, ma tu sei un tipino pericoloso e debbo metterti in condizioni
di non nuocere. Mi avresti ammazzato se il mio costume non fosse in fibre di kevlar,
cortesia dell’Hydra.-
-Dovevo mirare alla testa.- ribatte Olga Derevkova tentando inutilmente di divincolarsi.
-È troppo tardi per pensarci, ti pare?-
Una
voce stentorea echeggia alle spalle di Bravo:
-Lasciala andare, adesso!-
Falcon
è appena arrivato.
In
un piccolo ufficio arredato nel classico stile governativo un’attraente ragazza
bionda che indossa un vestito azzurro senza maniche che è seduta su una
poltroncina in similpelle nera guarda sorridendo verso la telecamera impugnata
da un uomo in piedi accanto a lui e dice:
-Buongiorno da Inside Washington dalla vostra
Ursula Armstrong. Oggi siamo qui, nella famosa Ala Ovest della Casa Bianca a
Washington D.C. e precisamente nell’ufficio dell’Assistente del Presidente per
gli Affari Superumani Henry Peter Gyrich che ha
concesso al nostro programma la sua prima intervista ufficiale da quando ha
preso possesso della carica.-
La
giovane donna si sporge in avanti offrendo al suo interlocutore un’ampia
visione della sua generosa scollatura e continua:
-Henry Peter Gyrich
ha un illustre passato come Agente Speciale del Consiglio per la Sicurezza
Nazionale con funzioni di collegamento con i Vendicatori, membro della
disciolta Commissione per gli Affari Superumani, Vice Direttore del F.B.S.A. ed
altro ancora. Ora ricopre un ruolo importante nell’Amministrazione
Presidenziale e siamo lieti che abbia scelto noi per la sua prima uscita
pubblica.-
-Sono anch’io lieto di essere ospite del suo
show che apprezzo per la sua obiettività.- risponde Gyrich
nel suo tono più affabile possibile
-La ringrazio. Potrebbe spiegare ai
telespettatori in breve in cosa consiste il suo lavoro?-
-In poche parole, io consiglio il Presidente
sulle politiche da adottare con la comunità superumana sempre più in crescita.-
-Lei dice “comunità superumana” come se fosse
qualcosa di compatto ma ci sono i supercriminali che sono delle minacce e ci
sono i supereroi che ci proteggono da quelle minacce.-
-E chi ci protegge da loro, Miss Armstrong? Chi
potrebbe impedire loro di rivolgersi contro i comuni mortali come me e lei?
Dobbiamo essere pronti a difenderci.-
-E cosa propone? Qual è la sua soluzione?-
-Controllo innanzitutto. È vitale sapere chi è
questa gente, dov’è, come può essere rintracciata.-
-Lei sta parlando di una schedatura, qualcosa
di simile alla fallita legge sulla registrazione dei mutanti e della proposta
avanzata anni fa e poi ritirata di una registrazione dei supereroi.-
-Erano proposte imperfette, lo riconosco, ma
avevano un nucleo serio: la necessita di controllare questi esseri per evitare
che anche quelli che ora non lo sono diventino pericolosi.-
-Ma chi controllerebbe i controllori?-
È
un’espressione di fastidio quella che appare brevemente sul volto altrimenti
impassibile di Gyrich? Infine dice:
-Suppongo che potreste pensarci voi
giornalisti. Non vi definite i cani da guardia della democrazia?-
Prima
che Ursula Armstrong possa ribattere, il telefono di Gyrich
squilla. Lui risponde, ascolta e dice:
-Molto bene, ci vediamo tra venti minuti.-
Si
rivolge alla giornalista:
-Purtroppo sono costretto a sospendere
l’intervista,, il lavoro mi chiama. Penso di poter essere di nuovo disponibile
dopo pranzo, mi spiace.-
-Temo di non avere scelta immagino.- replica
lei.
-Immagina giusto.
Pochi
minuti dopo Ursula e il cameraman sono scortati fuori dalla Casa Bianca da
zelanti agenti del Servizio Segreto.
Mentre
l’uomo rimette nel furgone l’attrezzatura Ursula rimane fuori e si tocca un
orecchino poi dice piano:
-Qui BS. Ho agganciato Gyrich
come previsto ed avevi ragione: nasconde sicuramente qualcosa, uno di quei
dannati progetti segreti governativi.-
<<Scopri di che si tratta.>>
replica una voce di donna <<E qualunque cosa sia, se non può essere usato
a nostro vantaggio, distruggilo.>>
-Ah, niente di più facile.- ribatte Ursula con
sarcasmo.
3.
Bravo volta
istintivamente la testa al suono della voce di Falcon e la Vedova Bianca ne
approfitta per sferrargli una ginocchiata alle reni poi, mentre lui cade di
lato balza agilmente in piedi. Afferra rapidamente una delle sue pistole
rimaste a terra e la punta verso l’avversario disteso dicendo:
-E adesso…-
-E adesso niente!- afferma, deciso, Falcon
afferrandole saldamente il polso -Non ti ho salvato la vita per lasciarti
uccidere impunemente qualcuno.-
Con
una rapida mossa di judo la giovane donna lo proietta sopra la sua testa e
replica:
-Nessuno può sorprendermi due volte di
seguito.-
-Dici davvero?
La
voce femminile dal tono sarcastico echeggia mentre uno scudo circolare bianco,
rosso e blu fende l’aria colpendo il polso di Olga Nikolaievna
Derevkova e strappandole di mano l’arma.
Senza smettere di
correre Capitan America recupera lo scudo e si lancia contro la Vedova Bianca
che evita di misura l’impatto.
-E così tu sei la famigerata Vedova Bianca.-
dice Liz Mace -Vediamo come
te la cavi senza un’arma in pugno.-
-Meglio di quanto tu creda.- ribatte Olga con
orgoglio.
Le
sferra un calcio rotante ma Cap lo evita abbastanza facilmente. Le afferra la
caviglia sbilanciandola ma Olga fa una piroetta ed atterra sulle punte dei
piedi.
-Non male.- commenta Liz.
-E vedresti di meglio se non avessi un
vantaggio.- replica la sua avversaria.
-Che vuoi dire?-
-Che io sono disarmata ma tu hai il tuo scudo.-
Liz guarda lo scudo, riflette per non più di mezzo secondo
poi lo lascia cadere a terra.
-Ora siamo pari.- afferma con voce calma.
In un ufficio di Camp Lehigh in
Virginia, ufficialmente centro ricerche della DARPA[4]
ma segretamente
sede di una struttura di intelligence interforze del Dipartimento della Difesa,
una donna molto importante per Capitan America scuote la testa sbuffando.
Il
Colonnello Carolyn St. Lawrence, Cary per gli amici è una donna d’azione e
preferirebbe decisamente trovarsi sul campo di battaglia ad affrontare
addirittura Hulk piuttosto che esaminare i file della sezione della DARPA che
collaborava col defunto ma non compianto Generale Ryker,
ma qualcuno deve farlo.
-A quanto pare …- borbotta -… i fratelli Ryker erano tutti ossessionati dall’idea di creare dei
supersoldati. Qui si parla dei tentativi di Jacob Paxton
di ricreare il siero originale sulla base dei pochi appunti lasciati dal suo
bisnonno.[5]
C’è anche un accenno ad un Progetto Cybernus.-
-Qui c’è qualcosa al riguardo.- interviene il
Tenente dell’Aviazione Diane Perrywinkle, dai capelli
neri e riccioluti -Era un progetto per mutare i militari rimasti menomati in
azioni di guerra in cyborg che fossero in pratica un esercito di un solo uomo.
Qui dice che fu usato su un unico soggetto: il Caporale delle Forze Speciali
dell’Esercito Michael Walker ma a quanto pare fu un fallimento ed il progetto
fu chiuso.-
-Ha detto Michael Walker?-
-Sì, perché?-
-Voglio la sua scheda. Forse lo conoscevo.-
Big
Ben Donovan sta per fare una delle cose più difficili della sua vita al cui
confronto affrontare una giuria od una banda di gangster è uno scherzetto.
Bussa ripetutamente alla porta
finché non viene aperta e lui si trova di fronte un uomo della sua altezza e
stazza ma con una ventina d’anni di meno.
-Tu!- esclama
vedendolo -Che ci fai qui?-
-Ho bisogno di
parlarti, figliolo.-
-Non chiamarmi così.
Sono tuo figlio solo per un incidente biologico ma tu non sei mai stato un vero
padre per me. Non so come hai fatto a trovarmi qui e francamente non m’importa.
Ora fila!-
Il giovanotto gli sbatte la porta in
faccia. Big Ben serra le labbra. Tanti saluti all’approccio gentile, pensa, poi
sferra un calcio con la sua scarpa rinforzata in metallo contro la serratura
che cede di schianto.
4.
Il posto è
ufficialmente un centro di ricerca aerospaziale ma le apparenze ingannano e
Henry Peter Gyrich lo sa molto bene: è una vita che
si muove tra le ombre dell’ambiguo mondo dei Servizi Segreti.
Ad accoglierlo al suo arrivo c’è
un’elegante donna sui trent’anni dai capelli corvini.
-Benvenuto Mr. Gyrich. È sempre un piacere vederla qui.
-Non sono venuto qui
per perdere tempo in convenevoli, Miss Erskine.-
ribatte, gelido lui -Al telefono ha detto che il Progetto P è pronto a
partire.-
-Tutti i test lo
confermano.- ribatte la donna -Ma mi segua e vedrà coi suoi occhi.-
I due prendono un ascensore che li
porta ad un livello sotterraneo. Una volta usciti percorrono un corridoio dalle
pareti di metallo e raggiungono uno stanzone dove, in piedi ed allineati come
un reparto militare, attendono nove uomini ed undici donne che indossano
costumi attillati.
-Soddisfacente.-
commenta Gyrich.
Mentre Capitan America e la Vedova
Bianca si battono tra loro Bravo ha capito in fretta che è il momento buono per
filarsela. In fondo una parte del suo l’ha fatta impedendo che Jonathan Juniper fosse ucciso dalla bella russa, il resto, cioè
l’eliminazione della ragazza e di Capitan America, aspetterà un momento più
favorevole. Madame Hydra dovrà farsene una ragione
Approfittando della distrazione di
Falcon Bravo si getta audacemente oltre il bordo del tetto. Rimane in caduta
libera per un po’ poi si afferra ad un’asta di bandiera ed usa la spinta per
gettarsi contro una vicina finestra sfondandola e piombando all’interno di una
stanza vuota. Ha solo pochi secondi prima che Falcon arrivi e non si illude che
non noti la finestra rotta. Pochi secondi ma basteranno.
Spalanca con un calcio la porta
della stanza e si tuffa nel corridoio poi, invece di correre via, estrae la cui
porta apre con una chiave estratta dalla cintura. Se la chiude alle spalle ed
entra nel bagno, preme un pulsante della cintura e davanti a lui si apre una
porta segreta dissimulata in una delle pareti. Bravo la varca e subito dopo la
porta si richiude alle sue spalle.
Senza perdere tempo Bravo si sfila,
il costume, lo ripiega accuratamente e lo infila nel doppio fondo di una
valigetta ventiquattrore poi apre uno scomparto da cui estrae una specie di
maschera da teatro greco. Se la applica sulla faccia, c’è una specie di
sfrigolio elettrico e quando se la toglie il suo volto è cambiato: adesso è
quello di un uomo sui trentacinque anni dalla carnagione olivastra con capelli
ed occhi scuri. Sorride al nuovo se stesso e dice:
-Perfetto. Bentornato
Mr. Bakshi.-
Si riveste con un completo grigio,
camicia bianca e cravatta con i colori di Oxford, si infila un paio di occhiali
quindi prende in mano la ventiquattrore, apre un'altra porta segreta e si
ritrova in uno spazioso ufficio dirigenziale.
Sedendosi ad una scrivania in noce
su una comoda poltrona executive si permette ancora un sorriso.
I due uomini sono molto simili e non
è solo perché entrambi sono privi di un occhio e nascondono questa menomazione
con una benda nera: sono entrambi veterani ormai disincantati del mondo
ingannevole dello spionaggio.
L’Americano si chiama Nicholas
Joseph Fury ed è il Direttore dello S.H.I.E.L.D. la
famigerata agenzia di sicurezza internazionale. Il Russo si chiama Alexei Mikhailovitch Vazhin e dopo un
periodo di disgrazia ora è Coordinatore dei servizi segreti della Federazione
Russa. È dal suo ufficio al Cremlino che sta parlando in videoconferenza con Fury:
<<Che cosa
posso fare per te Nick?>>
-Una cosa molto
semplice Alexei Mikhailovitch: ti chiedo di far
revocare l’ordine di eliminazione di Junior Juniper.-
5.
Capitan America e la Vedova Bianca
si fronteggiano studiandosi a vicenda ciascuna sembra in attesa che sia l'altra
a fare la prima mossa in una sorta di guerra di nervi ed è l'agente russa la
prima a cedere. Scatta verso l'avversaria in costume tentando di colpirla col
taglio della mano ma Liz Mace
la ferma col gomito. Olga Nikolaievna le fa uno
sgambetto ma Cap fa una capriola e si rimette in piedi.
-Niente male.-
commenta.
Salta verso la Vedova Bianca
afferrandola alla vita ed entrambe rotolano a terra continuando la loro lotta
avvinghiate l'una all'altra.
La giovane russa si ritrova sopra l'americana
e le stringe il collo. Capitan America le afferra i polsi e si libera dalla
stretta riuscendo a proiettare l'avversaria sopra la sua testa.
La Vedova Bianca si rialza di scatto
ma il suo piede destro scivola su una delle pistole che le erano cadute durante
La colluttazione con Bravo e lei perde l'equilibrio cadendo all'indietro. Tenta
disperatamente di mantenersi in piedi ma il piede sinistro scivola oltre il
bordo del tetto
Capitan America si tuffa verso di e
lei e le afferra il polso destro, ma è troppo tardi per impedire la caduta e
viene trascinata con lei.
Situato quasi al confine tra i
quartieri di Hell’s Kitchen e Harlem a New York c'è
un piccolo ambulatorio medico gratuito per indigenti. Il Dottor Noah Burstein ha appena finito di medicare un ragazzo
presumibilmente reduce da una rissa di strada, che nell'ambulatorio entra una
donna afroamericana che lui ben conosce.
-Claire!- esclama con
evidente gioia mista a sorpresa.
Le corre incontro e la squadra con
occhio professionale.
-Sicura di aver fatto
bene ad uscire?- le chiede.
-Sto bene Noah.-
risponde Claire Temple -Mi sono ripresa ormai e non ce la facevo più a restare
nell'appartamento di Big Ben.-
-Beh magari
fisicamente stai meglio ma....-
Burstein
lascia la frase a metà. Sia lui che Claire sono medici con molta esperienza
alle spalle e sanno bene che certe violenze lasciano ferite psicologiche che
guariscono più lentamente e più difficilmente di quelle fisiche.
-Sto bene.- ribadisce
lei con tono fermo ma Burstein non sa se crederle
fino in fondo.
-Se vuoi prenderti un
altro po' di tempo prima di tornare al lavoro...- dice.
-Al contrario: ho
bisogno di sentirmi impegnata per non pensare alla rabbia che provo e voglio mostrare
alla banda di Black Mariah che non la temo.-
-E se lei volesse
darti un'altra lezione?-
Claire scuote la testa.
-Non credo che lo
farà ma in ogni caso sono pronta.-
Apre la borsetta e mostra a Noah una
pistola.
-Regalo di Big Ben.-
dice -Un tempo l'avrei rifiutata ma le cose sono cambiate.
E non in meglio, pensa amaramente Burstein.
Per un momento sembra che entrambe
le donne debbano precipitare ma all'ultimo istante Capitan America riesce ad
afferrarsi al bordo del tetto con una mano sempre tenendo l'altra ben stretta
al polso della Vedova Bianca.
-Lasciami andare.- le
dice la Russa -Non puoi sostenere anche il mio peso. Inutile morire in due.-
-Non se ne parla
nemmeno!- ribadisce in tono risoluto Liz -Vedi
piuttosto se riesci ad aggrapparti a me mentre io cerco di risalire.-
Non molto convinta Olga riesce a
stringersi alla vita di Cap mentre lei, con entrambe le mani ora libere prova a
tirarsi su.
I primi due tentativi falliscono ma
al terzo, stringendo i denti, Li riesce a tirarsi su abbastanza da far presa e
poi aiuta la Vedova Banca a risalire a sua volta sul tetto.
-Ben fatto Cap.-
A parlare è stata Laura Brown appena
arrivata assieme a Junior Juniper ed un'intera
squadra dello S.H.I.E.L.D.
-Ottimo tempismo.-
commenta, sarcastica, Liz.
Laura fa una smorfia ma non replica.
I suoi agenti intanto tengono sotto mira la Vedova Bianca.
-Lei la prendiamo in
custodia noi.- dice infine
-Mi sta bene ma
voglio poterle parlare dopo.- replica Cap.
Si interrompe e si guarda intorno,
quindi, perplessa, esclama:
-Dov'è Falcon?-
Ma nessuno sa risponderle.
CONTINUA
NOTE DELL'AUTORE
Praticamente nulla dire su
quest’episodio se non che spero che quasi tutti voi abbiate colto le citazioni
e strizzatine d’occhio che ho inserito. Ne riparleremo nel prossimo.
Ea proposito del prossimo episodio: che cosa è
accaduto a Falcon? Chi è davvero Ursula Armstrong? Qual è il ruolo dell’enigmatica
Miss Erskine? Tutto questo e tante altre cose. Non
mancate.
Carlo